Il ministro Profumo pone una questione giusta e all'ordine del giorno. Nessuno può negare che ci sia un'evidente carenza nella scuola italiana di oggi per quanto riguarda l'offerta formativa alternativa a chi non frequenta l'ora di religione cattolica. Innanzitutto, crediamo sia importante far emergere dalla clandestinità e valorizzare la cosiddetta ora alternativa garantendo agli alunni, che liberamente decidono di non partecipare all'ora di religione cattolica, un serio programma alternativo inerente la propria confessione religiosa di riferimento.
In generale però ci preme sottolineare la necessità diffusa e sentita da numerosi docenti di delineare un progetto nazionale di educazione interculturale e multireligiosa con il primario obiettivo di promuovere corsi di aggiornamento agli insegnanti e finanziare iniziative già presenti in numerose scuole italiane e lasciate a sé stesse nell'indifferenza generale.
E' ora di riconoscere il giusto merito ad un esercito di insegnanti di buona volontà, che quotidianamente e senza alcun sostegno né riferimento nazionale, sono in prima linea nella proposizione di progetti interculturali e di confronto con il contesto intorno alla scuola, ormai di fatto multiculturale e multireligioso.
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